Monday, October 8, 2018

Letters in Poems: Erri De Luca (XIII)

Izet Sarajlic, nato nel'30, assente dal 2002

Il tuo nome diventerà una piazza
intanto dall'elenco l'hanno tolto, non c'è
tra gli abitanti di Azima Ferhatovica.
Sta con me nelle lettere spedite a firma: Izet.
Per gli amici eri Ido, diminutivo, io no,
niente di te volevo diminuire,
nemmeno il soprammobile di un nome,
fratello Grimm, come di noi dicevi,
tu Johàn e io Jakòb.
Di maggio a Sarajevo pioveva sulle lacrime
degli amici appoggiati alla betulla, quella di dopoguerra
messa al posto dell'altra finita nella stufa
insieme ai libri di uno degli inverni
dell'ultima guerra durata degli anni,
oggi dicono che le fanno in qualche settimana.

Nei passi che vanno a lasciarti in collina
le donne so' cchiù belle assaie
e ci sta pure Ešo, tuo fratello, uscito per la prima volta
dalla tua poesia: "Nati nel'23 fucilati nel'42".

Dopo la prima morte, ha scritto Dylan Thomas,
non ce n'è un'altra. È giusto,
dopo di questa nessun'altra ti porterà lontano
dalla sedia lasciata mentre eravamo ancora a gola calda
e l'oste non aveva sparecchiato.

En Solo andata (2005)

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