Saturday, August 18, 2018

The Heart in Poems: Dacia Maraini



Un gran pesce di vetro e la sua figlia senza cuore

Vorrei che tu e io
la smettessimo di fingere e di mentire
e quelle cose che tra di noi
le affettuosità
e dirsi sempre di sì quando è no
vorrei una volta in una tomba molto fresca
e grondante d’acqua, dove tu ed io
padre mio, nel dopoguerra
vorrei che noi, ma la tua faccia
padre mio, azzurra e incallita
fra le sopracciglia sottili
e la fronte convessa, fra le labbra
arricciate e il mento aguzzo
in una valletta allegra
vorrei che tu ed io, padre mio
ci dicessimo la verità
sulle nostre incantevoli e pruriginose
e fiacche passioni
e sui sentimenti amputati

Ecco, se buttassimo per una volta
questi vizi dalla finestra e
quel tuo odore giovanile rigurgitasse
in una tomba tersa e profumata
potremmo, padre mio
e se la verità
fra le tue nebbie e i miei malumori
sgorgasse con impeto feroce e rompesse
un gran pesce di vetro e la sua figlia senza cuore
in una tomba fresca di verze
dove saremo sdraiati comodi
e ci lasceremo scivolare via le impurità del corpo
come un’orina chiara e le lordure
se non è troppo tardi, padre mio
per me e per te
in quella tomba fresca dove berremo cocacola
e staremo tranquilli
e faremo un gioco di carte, sempre fingendo e mentendo
ecco vorrei sapere se tu ed io una volta, padre mio
ci potremo toccare e capire
tu ed io ormai sapendo
e conoscendo
tutte le astuzie e le simulazioni
della vanità e dell’egoismo
in quella tomba grondante di capelveneri
ci parleremo
o moriremo

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